Temperature Su Allergie Top

Pubblicato il 28/07/2021 alle 18:15
Ultima modifica: 28/07/2021 alle 18:19
Pubblicato il
19/02/2020
Testata
Repubblica
Temperature Su Allergie Top
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Il nocciolo e il cipresso. E il frassino, che di solito iniziava a fiorire a metà marzo. Ma che quest'anno, complici le temperature da record, ha anticipato e ha già iniziato la sua fioritura, a discapito di chi, ogni volta che la concentrazione di pollini nell'aria aumenta, si ritrova alle prese con raffreddore, occhi che lacrimano, naso che cola. Allergie anticipate a Milano: la primavera di febbraio fa salire le concentrazioni di pollini nell'aria. E costringe tante persone - almeno 300 mila in tutta la Lombardia, secondo gli esperti - a ricorrere prima del solito a fazzoletti e antistaminici. «È un anticipo non così inatteso - osserva Osvaldo Failla, ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree alla Statale - . Il rischio è che, essendo ancora inverno, nelle prossime settimane le temperature si abbassino nuovamente. Comportando danni alle fioriture già avvenute in anticipo».
Le temperature record, da un lato. Dall'altro, l'accumularsi di polveri sottili, che consentono agli allergeni di utilizzare le particelle di PmlO come vettori per arrivare in profondità nei polmoni: sono questi i fattori che, negli ultimi anni, hanno fatto aumentare il numero di chi soffre di allergie. «C'è un aumento in generale, sia per la maggior pollinazione sia per l'incremento dello smog - conferma Valerio Pravettoni, responsabile del laboratorio di Allergologia del Policlinico -. In questo periodo, per esempio, la fioritura attesa è quella delle betulle. Che è in corso, ma dovrebbe essere più contenuta. Stesso discorso per le graminacee: una volta convenzionalmente si considerava il primo maggio quale l'inizio della stagione, che durava fino a giugno. Già da diversi anni, però, basta che a marzo ci siano tre giorni di seguito con venti gradi, per consentire la fioritura delle graminacee».
Ogni settimana l'Ats di Milano, con le sue centrali di Milano e Legnano, registra la concentrazione di pollini nell'aria: un'indicazione importante, considerando che secondo le stime, il 65 per cento di chi soffre di allergie respiratorie, è sensibile ai pollini. «Secondo l'ultima rilevazione - spiega allora Maira Bonini, direttrice dell'unità complessa di Igiene e sanità pubblica dell'Ats Milano ovest, e membro del consiglio della Società europea di aerobiologia - in questo momento c'è un'alta ma stabile concentrazione di pollini di betulacee, in particolare di ontano, e di corylaceae, in particolare di nocciolo. Sono DOÌ alti, e con una concentrazione in aumento, i pollini di cipresso, e stanno iniziando a comparire quelli di frassino. Chi soffre di allergie, può trovare sul nostro sito il calendario pollinico: negli ultimi anni abbiamo assistito ad alcune modifiche. Per esempio, sempre più spesso ad aprile si rilevano pollini di ulivo, molto allergizzante. L'ulivo però non solo dovrebbe fiorire in primavera inoltrata, ma non è autoctono della Pianura Padana: la moda degli ulivi ornamentali, che vengono coltivati in serra e poi messi a dimora, ha fatto sì che, però, i loro pollini fossero sempre più presenti qui, alterando la composizione pollinica della Pianura Padana». Ma come combattere l'allergia? «La terapia migliore è l'immunoterapia, quella che comunemente viene definita vaccino - sottolinea Elide Pastorello, che dirige l'Allergologia del Niguarda -. In Lombardia tra il 20 e il 25 per cento della popolazione soffre di allergie, alle betulle e alle graminacee in particolar modo. Per queste ultime, allora, si è ancora in tempo per fare il vaccino. Che ormai viene somministrato per via sublinguale, può essere assunto a casa e non comporta effetti collaterali».
«Sabato abbiamo registrato 9.8 gradi di temperatura media. Domenica 10.8 e lunedì 10.1: sono dati quasi doppi rispetto alla media del periodo». Samantha Pilati, meteorologa della Fondazione Omd (Osservatorio Meteorologico Milano Duomo) non ha dubbi: «Queste temperature sono tipiche di metà marzo: siamo in anticipo di un mese».
Le temperature miti influenzano una fioritura anticipata?
«Non sono un'esperta del campo, ma di certo possono contribuire. Anche perché non si tratta di episodi isolati: a metà febbraio stiamo registrando temperature tra 10 e 11 gradi, il doppio rispetto alla media giornaliera del trentennio di riferimento 1981-2010. Con punte molto alte: l'il febbraio scorso si è arrivati a 19,8 gradi di massima».
Anche dicembre e gennaio hanno avuto temperature sopra la media?
«Sì, a gennaio abbiamo registrato 6,3 gradi di media giornaliera contro la media del trentennio di 3,6 ».
Anche le polveri sottili, spiegano gli esperti, contribuiscono ad aumentare gli effetti indesiderati per chi soffre di allergia. E le polveri si accumulano più facilmente quando c'è poco vento.
«Domani (oggi, ndr) è possibile che ci sia una ventilazione più sostenuta. Ma, in generale, a Milano per ora non sono previsti episodi ventosi: quelli della settimana scorsa hanno infatti riguardato il nord della Lombardia, ma non la città».
Dobbiamo dire addio al freddo intenso per quest'anno?
«Sembrerebbe di sì: febbraio dovrebbe chiudersi con temperature simili a quelle attuali. E per il prossimo week-end è previsto anche un aumento delle temperature».